Durante la seconda guerra mondiale, in una piccola, strategica città del Sud viveva un uomo con la sua famiglia. Per l’importanza che aveva, la piccola città pullulava di soldati tedeschi che spadroneggiavano, intimorendo tutti con la loro presenza. L’uomo viveva con la moglie e i due figli piccoli, ma non da soli, i tempi erano difficili e insieme a loro vivevano le sorelle e i fratelli della moglie, i cognati, i nipotini, erano una piccola comunità che si proteggeva come poteva dalla fame, dalla guerra, dalle difficoltà. Una sera, male indirizzati da qualcuno, due soldati tedeschi già ubriachi arrivano, schiamazzando, alla porta della casa dell’uomo. Bussano come se volessero sfondarla e non gli resta che aprire. I due uomini, entrati con prepotenza, lo costringono a indietreggiare. Urlando e sbraitando dicono quello che sono venuti a cercare: donne. Vogliono le donne. L’uomo ha dietro di sé la moglie che stringe i loro due bambini e le cognate, è solo. Comincia a discutere coi due soldati ubriachi, cerca di spiegare che non sono nel posto giusto, che sono entrati nella casa sbagliata, ma non c’è niente da fare. I due insistono, le donne sono lì, le vedono, il posto è quello. Anche l’uomo insiste e non essendoci altro che possa fare, in minoranza e disarmato, si para fra gli uomini e le donne, fra loro e sua moglie, l’amore della sua vita. Uno dei soldati, vista la sua ostinazione, solleva il fucile, glielo punta contro il petto e spara.
Sembra la fine, ma l’arma non obbedisce, il proiettile non parte e resta in canna, il fucile si inceppa.
In quell’istante lungo un secolo, in cui c’è il tempo di bruciare mille vite, dalla porta di casa, rimasta spalancata dopo l’arrivo dei soldati, entrano i due giovani cognati dell’uomo. Qualche vicino di casa è corso ad avvisarli. I due, ingoiando il fiatone, si fanno avanti parlando allegri, a voce alta, ridono e riempiono il silenzio di distrazione. “Amici, ma non sono qui le donne! Venite, vi ci portiamo noi, su, andiamo a divertirci…” I due soldati annebbiati dall’alcol, si lasciano condurre fuori, se ne vanno dalle donne, quelle che li aspettano nell’altra casa, alla cui porta avrebbero dovuto bussare fin dall’inizio.
In un attimo, apparentemente senza motivo, in un misterioso modo, la vita ti sceglie.
Se quel fucile non si fosse inceppato, mia madre non sarebbe mai nata.
©AngelicaNobiliCosta